Un prezioso esempio dell’attività del frate domenicano durante il periodo trascorso alla corte di papa Niccolò V
Questo frammento di affresco, esposto nell’Appartamento Cibo, raffigura il volto di Cristo in posizione frontale, con le spalle scoperte percorse dai capelli. L’incarnato è appena ombreggiato da una rada peluria, le labbra sono serrate e gli occhi leggermente socchiusi.
Contrassegnata da una qualità e da una raffinatezza formale obiettivamente rimarchevoli, l’opera è riferita alla mano di fra Giovanni da Fiesole, noto universalmente come Beato Angelico (c. 1395-1455). Il frate domenicano la eseguì tra il 1445 e il 1450, nello stesso periodo degli affreschi nella Cappella Niccolina, in Vaticano.
L’affresco, un tempo custodito presso la chiesa di Santa Chiara a Priverno, entrò a Palazzo Venezia nel 1920.