Madonna di Acuto

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Madonna di Acuto
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Una delle rare testimonianze della scultura romanica laziale, perfettamente conservata 

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L’opera, esposta nell’Appartamento Cibo e raffigurante la Vergine in trono con in braccio il Bambino Gesù, proviene dalla cittadina di Acuto, in prossimità di Frosinone: di qui il suo nome. Essa fu eseguita in legno di noce policromo, cioè dipinto, durante l’età romanica tra lo scadere del dodicesimo e il principio del tredicesimo secolo da un artista laziale di rimarchevole cultura: il suo linguaggio, come rileva Grazia Maria Fachechi, costituisce la “sintesi tra un’impostazione bizantina, suscitata da visioni dirette o da mediazione, ed una volumetria romanico-padana”. 

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Appartamento Cibo
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Una tradizione orale, priva di sostegni documentari, connette la Madonna a papa Bonifacio VIII (1294-1303): il pontefice l’avrebbe donata agli abitanti di Acuto, forse come segno di ringraziamento per averlo difeso da Sciarra Colonna all’indomani dello “schiaffo” di Anagni. Essa rimase nella cittadina del frusinate fino al 1920, quando Federico Hermanin (1868-1953) siglò un accordo per cederla allo Stato e ricoverarla a Palazzo Venezia. 

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