Altarolo portatile di Jacob Cobaert con Crocifisso della bottega di Gian Lorenzo Bernini

Inviato da editorveg il Mar, 12/07/2021 - 10:24
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Altarolo portatile di Jacob Cobaert con Crocifisso della bottega di Gian Lorenzo Bernini
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Un’elaborata creazione del tardo Cinquecento, modificata poco meno di un secolo più tardi da un coronamento di scuola berniniana  

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L’altarolo, esposto nella Sala Altoviti, si presenta come un prodotto composito, estremamente sofisticato e prezioso. La studiosa Jennifer Montagu ha individuato nella sua realizzazione due fasi distinte. A capo della prima fu lo scultore di origine fiamminga Jacob Cobaert (1535-1615). Cobaert realizzò la maggior parte dell’opera, le componenti in legno dorato e argentato, i pannelli in lapislazzuli e le venti statuette in bronzo dorato: queste ultime risultano prossime all’altare che lo stesso Cobaert eseguì fra il 1587 e il 1582 per la cappella del cardinale Mathieu Cointrel nella chiesa romana di San Luigi dei Francesi.

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Sempre Cobaert eseguì anche un primo Crocifisso, oggi perduto. In un momento successivo, da porsi nella seconda metà del diciassettesimo secolo, un artista della bottega di Gian Lorenzo Bernini lo sostituì con l’attuale: questo elemento può accostarsi formalmente a uno dei due modelli che, approntati da Gian Lorenzo Bernini per gli altari della Basilica di San Pietro in Vaticano, furono eseguiti da Ercole Ferrata nel 1658 e nel 1659 e fusi da Paolo Guarnieri nel 1661.

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L’altarolo si trovava nel 2004 sul mercato artistico di Londra, presso la galleria d’arte Jean Luc Baroni: l’arrivo a Palazzo Venezia si deve all’acquisto dello Stato Italiano.