Ritratto di letterato-patriota in carcere di Vincenzo Niccolini

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Ritratto di letterato-patriota in carcere di Vincenzo Niccolini
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La Restaurazione e la successiva repressione dei moti per l’indipendenza favoriscono la nascita del tema del patriota in carcere

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Al crollo degli ideali di libertà che si verificò dopo il fallimento dell'avventura napoleonica e con la successiva Restaurazione, seguì il progressivo sorgere di movimenti, come la carboneria, rivolte alla conquista dell'indipendenza nazionale con iniziative che spesso sfociavano in moti insurrezionali. La repressione militare di questi movimenti provocò la nascita di un nuovo "tema" artistico: quello del patriota-carcerato o dell'esule. Un soggetto che si riversò nella coeva produzione artistica e letteraria, come nel caso de Le mie prigioni di Silvio Pellico, trovando ampia risonanza tra la popolazione. Questo dipinto, riferibile al 1830, raffigura un patriota in carcere come se fosse un "intellettuale", intento a scrivere. Mentre è ben visibile, al centro del soffitto, un anello dal quale pende una corda, a ricordo di torture e supplizi.

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