L’eroe, il simbolo dell’irredentismo triestino, venne subito venerato come eroe della Patria
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Nazario Sauro (1880-1916) nacque in Istria da una famiglia italiana, e a vent’anni divenne ufficiale della Marina Austro-Ungarica. Quando scoppiò la Prima guerra mondiale si trasferì a Venezia, rifiutandosi di combattere nelle fila dell'esercito austriaco contro l'Italia che considerava la sua vera patria. Si arruolò quindi nella Marina Italiana e il 23 maggio 1915 venne catturato dagli austriaci, condannato a morte per alto tradimento e impiccato nel 1916. Nazario Sauro fu da subito considerato come un eroe della Patria che rappresentava l'irredentismo trentino, così come un altro martire della Grande Guerra: Cesare Battisti (1875-1916). Nel 1919 il suo corpo venne riesumato in modo da estrarne delle reliquie, che furono conservate dai famigliari e poi donate al Museo.
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