Medaglia con Faustina Maggiore - Ritratti a confronto

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Ritratti a confronto
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Questa medaglia, insieme agli altri esemplari raffiguranti Faustina Maggiore, è parte di una serie realizzata intorno alla metà del Quattrocento, dedicata agli imperatori romani e a lungo oggetto di studi e ricerche. 

Nel 1930, George Francis Hill attribuì queste medaglie a un Maestro degli imperatori romani, un non identificato medaglista proveniente probabilmente da Milano e attivo nell’ultimo quarto del secolo.

Negli anni Settanta si fece invece un notevole passo in avanti: Charles Seymour identificò questo artista nel fiorentino Antonio Averlino, detto Filarete. Le medaglie degli imperatori vennero messe a confronto con un ovale in bronzo raffigurante l’autoritratto dell’artista fiorentino (Londra, Victoria & Albert Museum, inv. 194-1866), ma soprattutto con la porta bronzea centrale della Basilica di San Pietro, a Roma, portata a compimento dal Filarete nel 1445. 

In alcuni dettagli, l’opera romana più importante realizzata dall’artista mostra stringenti affinità con i medaglioni effigianti personaggi antichi: non solo nei caratteri alfabetici, incerti, non particolarmente curati e disposti nello spazio senza una precisa gestione di pieni e vuoti, ma anche in figure all’apparenza simili, come quella di Nerone seduto sulla sella curule in armatura, che richiama l’Antonino Pio al rovescio della medaglia. 

La porta presenta anche diverse teste rappresentate di profilo e racchiuse entro girali di foglie d’acanto: quella di un giovane imperatore laureato appare quasi identica ad Antonino Pio, mentre una Faustina Maggiore è chiaramente identificabile grazie all’acconciatura ed è quasi sovrapponibile al profilo su questa medaglia. Non a caso, anche nel suo Trattato di Architettura (1460-1464) Filarete cita un antico cammeo a lui noto rappresentante l'imperatrice Faustina, esaltando il ruolo di tali reperti nella conoscenza della storia antica.

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