Uno dei molti capolavori della collezione di armi del principe Ladislao Odescalchi, testimonia dell’arte della guerra alla metà del sedicesimo secolo
Si tratta di un raro e pregevole esempio di armatura completa. Essa reca sul retro dell’elmo la marca “W”: è dunque possibile ricollegarla a Michael Witz il Giovane che, fra il 1538 e il 1583 a capo di una delle principali botteghe di armaioli di Innsbruck, la eseguì fra il 1550 e il 1560.
L’opera, interamente realizzata in ferro acciaioso, si compone di un elmo, o borgognotta, con visiera mobile a lame articolate, detta buffa alla unghera, e di protezioni per il petto, la schiena, le spalle, le braccia e le gambe. Questo nucleo principale risulta accoppiato a due elementi spuri, i guanti, o manopole, e la resta sul petto, sopra la quale si appoggiava la lancia quando si era a cavallo: le une sono di età leggermente anteriore, la seconda di età leggermente successiva.
Armature di questo genere, destinate alle truppe a piedi e dette normalmente Harnasch, erano caratteristiche della produzione germanica di secondo Cinquecento, in particolare di Norimberga, Augusta e appunto Innsbruck. La buona qualità lascia pensare che questo esemplare fosse destinato a un ufficiale o a un comandante di fanteria.
L’armatura, entrata nella seconda metà del diciannovesimo secolo nella collezione del principe Ladislao Odescalchi, giunse in Palazzo Venezia nel 1959.