I depositi superficiali incoerenti, non grassi e scarsamente aderenti al supporto, sono stati rimossi mediante l’impiego di pennelli a setole morbide, al fine di evitare abrasioni o sollecitazioni meccaniche sulla superficie originale. I residui più tenaci e coerenti sono stati trattati localmente con solvent-gel specificamente testati, applicati a pennello in modo mirato sulle macchie e sulle incrostazioni, garantendo un’azione selettiva e controllata.
I vecchi incollaggi, ormai degradati, sono stati rimossi con l’ausilio di un vaporizzatore ad ultrasuoni, strumento che ha consentito il distacco dei frammenti senza compromettere la materia originale, grazie all’azione delicata e non invasiva del vapore.
La terracotta, pur non presentando criticità strutturali evidenti, è stata sottoposta a un intervento di consolidamento superficiale mediante l’applicazione di Paraloid B72 al 2% in MEK, al fine di stabilizzare le zone più vulnerabili e prevenire futuri fenomeni di degrado.
Per la riadesione dei frammenti, si è proceduto in modo differenziato: quelli di piccole dimensioni sono stati incollati con Paraloid B72 in MEK al 20%, mentre gli elementi più voluminosi sono stati assemblati con una resina aralditica in pasta. Le superfici di contatto sono state preventivamente trattate con Paraloid, per garantire una migliore adesione e facilitare eventuali futuri interventi di disassemblaggio. I perni originali sono stati riutilizzati ove presenti; in caso di perdita, sono stati sostituiti con perni in vetroresina, scelti per la loro compatibilità meccanica e chimica.
Le fratture e le fessurazioni sono state integrate con Polyfilla, materiale scelto per la sua facile lavorabilità, inerzia chimica e reversibilità. La stuccatura è stata armonizzata cromaticamente con pigmenti naturali, nel rispetto dell’estetica originaria.
Piccole porzioni di panneggio e dettagli della scogliera sono stati ricostruiti con gesso odontoiatrico miscelato a polvere di terracotta, modellato secondo le forme originali e applicato con attenzione per non invadere le aree autentiche.
A conclusione dell’intervento, su tutta la superficie è stato steso un film protettivo opaco a base di resina acrilica reversibile, con lo scopo di limitare l’assorbimento dell’umidità e proteggere l’opera da polveri e agenti atmosferici.
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