Per gli studiosi italiani, cioè per la patria

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Per gli studiosi italiani, cioè per la patria
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Con lo scoppio del primo conflitto mondiale la biblioteca si apre agli studiosi italiani che l’Istituto Germanico di Roma aveva invece messo alla porta, in quanto nemici

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Già trasferita nel Palazzo delle Assicurazioni di Venezia, la Biblioteca nel 1914 fu aperta a una cerchia ristretta di studiosi qualificati. La decisione rappresentò una diretta conseguenza della chiusura agli studiosi italiani del più importante istituto di Roma specializzato in archeologia, l’Istituto Germanico. L’anno successivo, il 1915, la Biblioteca ricevette la sua prima, cospicua donazione, quella del principe Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara (1843-1917): il fondo del nobiluomo si trova tuttora nella Biblioteca.

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Veduta del palazzo delle Assicurazioni Generali di Venezia nel 1907

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ATTO II.