Fondo Giulio Quirino Giglioli

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Fondo Giulio Quirino Giglioli
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La collezione, per lo più di tema archeologico, si rivela uno strumento indispensabile per conoscere Giglioli e, insieme, il suo maestro Rodolfo Lanciani 

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Giulio Quirino Giglioli (1886-1957) è stato un illustre archeologo e docente universitario. Dopo avere esordito organizzando insieme a Rodolfo Lanciani la mostra archeologica dell’Esposizione di Roma nel 1911, Giglioli entrò nell’amministrazione delle Belle Arti, diventando prima ispettore e poi direttore del Museo Etrusco di Villa Giulia. Libero docente dal 1917, egli iniziò l’insegnamento universitario a Torino nel 1923, per passare poi a Pisa e dal 1925 tornare definitivamente a Roma. 

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Catalogo della Mostra Archeologica nelle Terme di Diocleziano per l'Esposizione internazionale di Roma del 1911

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La collezione è giunta alla BiASA per lascito testamentario dello stesso Giglioli; una seconda parte della collezione fu donata all’Istituto di Archeologia di “Sapienza” Università di Roma. Il fondo ora in BiASA coincide con la parte della biblioteca che riguardava l’archeologia, la storia dell’arte e in generale la città di Roma. Esso consta di più di un migliaio di libri (cui è stata data la collocazione “Dono Giglioli”), 5.500 opuscoli (attualmente rilegati in volumi con la segnatura “Miscellanea Giglioli”) e di alcune annate di riviste. Fra i volumi si segnalano gli scritti dello stesso donatore e le dispense universitarie relative alle lezioni tenute alla Sapienza. 

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Ricostruzione al vero del pronao e di parte della cella del tempio di Ancyra per la Mostra Archeologica nelle Terme di Diocleziano del 1911

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La scoperta del 19 maggio 1916 del gruppo scultoreo di Portonaccio, oggi conservato presso il Museo Etrusco di Villa Giulia, in una fotografia di Giulio Quirino Giglioli il quale diresse lo scavo come ispettore alle Antichità

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Da questi testi emergono fra l’altro due precisi indirizzi della scuola archeologica romana della prima metà del secolo: da un lato ecco la nuova considerazione dell’arte etrusca, valutata come fenomeno a sé stante, autonoma dall’arte greca e ad essa non inferiore, dall’altro l’esaltazione del culto di Roma, trasmesso a Giglioli da Rodolfo Lanciani, suo maestro di vita e di lavoro (cfr. M.G. PASQUALITTI, Le raccolte di Palazzo Venezia e la ricerca archeologica italiana dal 1850 al 1950, “Accademie e biblioteche d’Italia”, 44, 1976 , 4/5, pp. 377-379). 

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L'Arte Etrusca di Giulio Quirino Giglioli, edito nel 1935